Ripuntatura del terreno con John Deere 6215r + Smasher Siderman 7DPI. Abbiamo iniziato le lavorazioni del terreno per la preparazione della prossima campagna di coltivazione del grano duro optando ancora una volta alla ripuntatura piuttosto che all’aratura del terreno. Scegliere o l’una o l’altra tecnica di lavorazione dipende da molti fattori ma quello più significativo per le nostre esigenze è il rischio frane su terreni argillosi in collina mitigato dalla ripuntatura piuttosto che dall’aratura.
Per definizione incollo qui le definizioni di entrambe le tecniche:
La ripuntatura o scarificatura o rippatura, in agricoltura, è una lavorazione che prevede la lavorazione del terreno compatto mediante una serie di tagli verticali, che a seconda delle caratteristiche meccaniche del suolo possono o meno produrre lo sgretolamento delle zolle, ed in generale comportano una ridotta od assente alterazione del profilo degli strati.
L’azione di sgretolamento nei terreni argillosi è spesso considerata positiva nei terreni da dissodare, ma difficile da ottenere poiché dipende da precise condizioni di umidità (condizione di terreno “in tempera”, intermedia tra lo stato coesivo e quello adesivo) e quindi legata a precise finestre stagionali.
Anche in assenza di sgretolamento comunque la ripuntatura esibisce degli effetti positivi, in particolare per ciò che riguarda la rottura delle suole di lavorazione ed il miglioramento del drenaggio idrico. ( testo completo qui )
L’aratura è una tecnica di lavorazione del terreno che si prefigge lo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante coltivate. È eseguita in genere con l’aratro tipico a vomere e versoio, strumento che pratica il taglio e il rovesciamento di un blocco di terreno, detto fetta, idealmente di forma parallelepipeda. Anche altre tecniche di lavorazione, pur differendo concettualmente dal taglio e dal ribaltamento della fetta, fanno tuttavia riferimento al termine di aratura. ( testo completo qui o in alternativa avevo scritto un altro articolo sull’arartura)