Oggi ci sono attrezzature agricole che vanno ben oltre il fantascientifico, anno dopo anno vengono migliorate, rinnovate e introdotti nuovi macchinari che agevolano l’agricoltore nello svolgimento delle varie lavorazioni colturali. Questo disegno di innovazione avviene anche per i trattori da sempre alleati insostituibili dell’agricoltore. Ma tutto questo in Italia quando ebbe inizio? Ebbene girovagando sulla rete e spulciando delle vecchie riviste ho trovato una meravigliosa biografia di alcuni uomini ma oserei dire appassionati che hanno influenzato in positivo la meccanizzazione agricola dai primi anni 20.
Naturalmente primo fra tutti fu il senatore Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, che da subito si interessò alla diversificazione della produzione passando dalle auto agli aerei per poi incentivare la produzione di trattrici agricoli collaborando con l’allora Federazione Italiana dei Consorzi Agrari. Egli infatti spinse la produzione nel 1919 del 702 una trattrice agricola che venne esportata in tutto il mondo ricevendo parecchi consensi. Dietro questo progetto ci fu il “supercollaudatore” dei mezzi Fiat Carlo Salamano e L’ingegnere Rossi.
I progetti dei primi trattori a cingoli sono di un altro progettista l‘ingegnere Lambert, un ex militare, la cui genialità sfociò nel 700C una macchina prodotta su scala industriale e che vede la Fiat primeggiare in tutto il mondo come sinonimo di forza e ricerca. Alla fine della guerra il testimone passa al conte Giancarlo Camerana, allora presidente Fiat, appassionato di trattori e laureato in agraria rinnova e ricostruisce la catena di produzione andata distrutta durante la guerra ed insieme all’ingegnere Giovanni Nasi consolidano il settore agricolo.
A seguire il dr. Cesare Torazzi collaborando con il prof. Vittorio Valletta si faranno promotori anche a livello politico per l’ideazioni di leggi atte a far decollare la meccanizzazione agricola. Gli anni seguenti vedono la Fiat investire nel movimento terra anche dettata dalla necessità di ricostruire il paese dopo la guerra infatti le macchine movimento terra saranno protagonisti del boom edilizio del dopoguerra pertanto sia il movimento terra che le trattrici agricoli saranno da li in poi sempre più rafforzati e innovati portando la Fiat ad esportare la propria linea di trattrici un po in tutta Europa Australia e Sud America. Questo è un piccolo riassunto del memorandum che la rivista Fiatagri news ha dedicato ai testimoni dell’innovazione trattoristica pertanto vi invito a visionare le scansioni anche se sono a bassa risoluzione ma abbastanza comprensibili.
Estratto dalla rivista Fiatagri News. Buona Lettura
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