Negli ultimi anni in agricoltura quando si parla di innovazione non si puo non far riferimento ai droni, questi aeroplanini ( anche se il termine non è propriamente corretto) si stanno via via ritagliando il loro spazio nell’utilizzo in campo agricolo. A Fieragricola ad esempio è statpo presentato un progetto chiamato ” Efesto” sviluppato dal cnr di Pisa in collaborazione con Zefiro Ricerca ed Innovazione e con Sigma Ingegneria. Efesto è un esacottero (sei motori elettrici ad elica) che monta particolari sensori in grado di raccogliere svariate informazioni, la parte interessante di questo progetto è che grazie a questi sensori il software è in grado di generare una mappa di vigore, in pratica attraverso la creazione di una mappa del campo vengono segnalate con colori diversi le piante in salute da quelle che soffrono a causa di una mancanza di acqua, per la presenza di parassiti o la carenza di fertilizzanti. Resta da valutare la parte economica di questo progetto infatti sistemi di questo tipo possono a parer mio trovare un impiego se utilizzate ad esempio nell’ambito di un consorzio o un’associazione di produttori dove la spesa per l’acquisto del drone e di tutti i software a corredo venga diviso nell’ambito consorziale. Un esempio pratico d’impiego a parer mio, sarebbe appunto sul Pistacchio di Bronte dove i vantaggi di un uso di questo sistema aprirebbe scenari mirati alla concimazione e all’intervento fitosanitario azienda per azienda un concetto questo mai esistito su questa coltura bensì dettato da una logica nosense. Il Pistacchio a Bronte si erge su un terreno lavico disomogeneo dove concimare dovrebbe significare in primis “mettere quello che manca” ma questo spesso non avviene poiche appunto non esiste il concetto di “sapere quello manca”, questo perché non è possibile stabilire quello che manca al terreno su un terreno tanto diverso zona per zona, ed anche provandoci con i tradizionali sistemi di analisi diverrebbe molto dispersivo sia in tempo che in risorse economiche pertanto l’impiego di un drone aprirebbe nuovi scenario di intervento. Lo stesso discorso vale per gli interventi fitosanitari alle piante dove approfondirò prossimamente in un altro articolo.